venerdì 3 luglio 2009
U CIAMBUTT
Di Maurizio Cristofolini
Lungo le coste italiane esistono numerose varietà di zuppe di pesce. Quasi sempre questi piatti sono il risultato dei resti che il pescatore tiene per sé perché non riuscirebbe a vendere per problemi di varietà, qualità e taglia o perché non si presentano bene per il consumatore finale. Insomma si potrebbero definire “gli scarti della pesca” o anche “il fondo della barca”. Con questo pesce, che altrimenti finirebbe in mare, ci si inventano così delle zuppe con l’aggiunta di quello che c’è nel frigo del peschereccio e con la fantasia di chi cuoco non è, per cui: una cipolla, un pezzo d’aglio, del prezzemolo un bicchiere di vino, a volte qualche cappero, dipende dal gusto e dalla latitudine. Il fatto è che nel tempo questi miscugli uniti ai prodotti della terra hanno dato dei risultati straordinari. Nascono così i vari caciucchi livornesi bianchi o rossi, i brodetti dell’Adriatico, le zuppe liguri ecc. ecc. Tutto cucinato poco e con pochi ingredienti, perchè i sapori devono restare veri e si devono sentire. La magica Terra di Puglia non è da meno: ecco il CIAMBOTTO, dal dialetto barese “miscuglio”, vocabolo che vale non solo per questo piatto ma si addice anche come soprannome per qualche simpatico personaggio che pasticcia con le barche, i pesci, gli ami e quando esce in mare è talmente preso dalla sua passione che si dimentica perfino di tornare a casa. Ecco quindi la ricetta.
Ingredienti:
800 gr. di pesce vario come scorfani, moscardini, zanchette (piccole sogliole), merluzzetti, gallinelle e, perché no, qualche crostaceo, se c’è.
1 rametto di pomodorini
Aglio
Prezzemolo
Peperoncino piccante
Olio d’oliva
Sale, pepe
Erbe dell’orto a piacere.
Preparazione:
In un tegame con dell’olio fate rosolare l'aglio tritato e il peperoncino, aggiungete i pomodori spezzettati e lasciateli cuocere. Aggiungere sale, pepe e prezzemolo.
Diluire con un po’ d’acqua e fate bollire il tutto, aggiungendo i pesci puliti e lavati ma interi; fate cuocere a fuoco moderato. Il pesce andrebbe cotto poco se volete farne una zuppa o più a lungo se volete farne un ragù per la pasta.
Poco prima di togliere dal fuoco aggiungete le vostre erbe.
Servite con delle fette di pane abbrustolito.
Oggi il Ciambotto ha assunto valenze diverse, è diventato un piatto ricco, con pesce pregiato, può essere consumato come ragù da versare sulla pasta o come zappetta da mangiare col mitico pane pugliese, ma comunque, e per fortuna, sui pescherecci si continua a farlo alla vecchia maniera: semplice.